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La terapia PNEI

Bioterapia Infusionale

La Bioterapia Infusionale. La terapia ha ottenuto importanti riconoscimenti tra cui quello della Presidenza della Repubblica Italiana. Si tratta di una cura olistica integrativa. La terapia si prefigge di agire su tutto l’organismo. E’ un metodo compatibile con le attuali terapie ospedaliere prescritte e i farmaci sono riconosciuti Ministero della Salute italiano tramite AIFA. Puo essere applicata come terapia o in congiunzione con terapie standard. La terapia usa Biofarmaci – sostance solitamente gia presenti nell’oragnismo e vengono introdotte per via endovensa in modo da raggiungere il moro massimo assorbimento.

Obbietivo Della Terapia Bioinfusionale

  • Potenziamento del metabolismo epatico
  • Miglioramento dei ricettori a livello cellulare
  • Rispristino delle funzioni cellulari ed Enzimatiche
  • Azione favorevelo sul micro-circolo e macro circolo
  • Le Patologie trattate con Bioterapia Infusionale

  • Artrite Reumatoide
  • Colite ulcerosa
  • Colon Irritabile (IBS)
  • Diabete e piede diabetico
  • Dermatite
  • Dolori cronici
  • Fibromialgia
  • Psoriasi
  • SLA
  • Neoplasie
  • Prevenzione & Ripresa Antivirale Olistica

    Per migliorare la risposta immunitaria sia in presenza di virus che come prevenzione antivirale esistono trattamenti specificici con cannabioidi o altre sostanze provate per il loro impatto antivirale preventivo sull’organismo.

    Obbiettivo anche migliorare l’efficienza e la funzionalità dell’apparato respiratorio e dell’epitelio.

    Le sostanze vengono somministrare seguendo uno specifico schema di trattenente a seconda del paziente.

    Tali sostanze riducono le citochine dannose per l’organismo. Danno un aiuto nella riduzione o prevenzione nelle alterazioni fibrose da virus come il Covid 19 in pazienti anziani o già affetti da altre diagnosi..

    Le patologie seguite

  • Sindrome post-Covid
  • Rafforzamento Sitema immunitario
  • Prevenzione Ativirale
  • Aiuto Parkinson, demenza senile & Alzhaimer
  • La Terapia PNEI

    La Psiconeuroendocrinoimmunologia è una rete funzionale e integrata costituita da mediatori comuni, tra cui le citochine, i neurotrasmettitori e gli ormoni. Questi rappresentano rispettivamente i mediatori del sistema immunitario, del sistema nervoso e del sistema endocrino. Nella regolazione dell'integrazione tra sistema nervoso, endocrino ed immunitario, riveste un ruolo fondamentale ed insostituibile la ghiandola pineale, capace di modulare la vita biologica in relazione alle condizioni energetiche universali.

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    La ghiandola pineale nella storia e nelle culture


    La ghiandola pineale prende il nome per la sua forma di pigna, un simbolo presente nelle varie culture del passato. Lo scettro del Vaticano è costituito da una pigna, e lo stesso vale per lo scettro di Osiride, simbolo egizio rappresentante una pigna con due serpenti intrecciati. Nella storia, gli antichi egizi rappresentavano l'occhio onniveggente di Ra con un geroglifico simile alla sezione trasversale del cervello umano con al centro la pineale. La ghiandola pineale è venerata e rappresentata anche in opere architettoniche spirituali degli Annunaki e del Budda. Inoltre, nella cultura induista viene disegnato il Bindu nella parte della fronte che corrisponde alla pineale.


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    La ghiandola pineale


    La ghiandola pineale o epifisi è una piccola ghiandola endocrina situata nel cervello, precisamente nell'ipotalamo tra i due emisferi. Le sue dimensioni sono di 5-8 millimetri e pesa circa 150 milligrammi. Questa ghiandola è sensibile agli stimoli luminosi che vengono tradotti in messaggi ormonali. Nonostante sia così piccola, l'afflusso di sangue relativo che riceve è secondo solo a quello dei reni.


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    Fisiologia dell'epifisi


    L'epifisi, contrariamente alle altre ghiandole endocrine, non è sotto il controllo di fattori di rilascio o inibizione provenienti dalla circolazione sanguigna, ma sotto quello del sistema nervoso, in particolare della sua sezione simpatica. Si può quindi considerare come un trasduttore neuroendocrino che converte impulsi nervosi in variazioni della secrezione ormonale. La melatonina è l'ormone prodotto dall'epifisi durante il periodo di oscurità, ed è sintetizzata da due sostanze: il triptofano e la serotonina. Quest'ultima è un neurotrasmettitore impiegato nella regolazione della temperatura del corpo, del senso di fame/sazietà e dell'umore, ed è soprannominata l'ormone della felicità. La melatonina è la sostanza più importante per regolare il ritmo sonno-veglia, ma svolge anche altre importanti funzioni nel sistema nervoso centrale e nel sistema immunitario.


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    Metodo Lissoni


    Secondo il pioniere della PNEI in Italia, il professor Paolo Lissoni, la PNEI rappresenta il fondamento di una rivoluzione culturale radicale in ambito medico-scientifico. Partendo da un nuovo modo di concepire in maniera olistica la Biologia e la Medicina, la PNEI si estende a tutto quanto il sapere umano, riconducendolo alla sua originaria unità. Si pongono fine alla separazione fra Psicologia e Medicina e progressivamente anche a quella fra Filosofia e Scienze della Natura. Questo dimostra come falsa quella tipologia di Filosofia che pretenderebbe di dare senso alla Realtà prima ancora di conoscerne la struttura, venendo pertanto a capovolgere il rapporto fra Filosofia e Scienza. Non solo la sudditanza della Scienza alla Filosofia viene annullata, ma addirittura la Filosofia deriva dalla Scienza, mettendo in evidenza in particolare alcune realtà antropologico-psicobiologiche, tali da esigere un ripensamento generale in ambito filosofico e teologico:


  • l’identità fra psicochimica del Piacere e della espansione spirituale della coscienza, che la Cultura dell’Occidente aveva contrapposto fra loro;
  • la distinzione fra psiche (o anima) e spirito, ponendo in questo modo le premesse per la elaborazione di una Clinica dello Spirito, riappropriandosi pertanto come Scienza della dimensione dello Spirito, che era stata per secoli e secoli ostaggio della Religione, avendo il genere umano finalmente raggiunto la consapevolezza autocosciente di essere un ente di natura spirituale e
  • la reinterpretazione dell’essere umano in termini di unità di una trinità, costituita da corpo biologico, psiche e spirito.

  • Il corpo umano insegnato in tutte le Università d’Occidente non è il corpo umano reale, bensì un corpo biologico ridotto a meccanismo dopo averlo selettivamente amputato di tutte quelle strutture anatomo-funzionali che rendono possibile l’esprimersi del piacere e dell’autocoscienza spirituale, cioè la ghiandola pineale, il sistema cerebrale cannabinergico, l’attività cognitiva del cervelletto, la ghiandola del timo, l’attività psiconeuroendocrina cardiaca e la ghiandola coccigea, di natura chemorecettoriale.


    Tutto questo potrebbe e dovrebbe condurre a reinterpretare, secondo una modalità totalmente nuova, non solo la cura, ma anche la stessa fisiopatologia delle principali malattie umane ancora inguaribili. Tumori ed autoimmunopatie dovrebbero essere considerati quali conseguenze di una alterata modulazione psiconeuroendocrina, espressione a sua volta del vissuto psicologico e spirituale della persona malata, nonché della risposta immunitaria. In particolare, le malattie neoplastiche si originerebbero da un prevalere del tono cerebrale oppioide, legato allo stress ed all’inconscio, su quello cannabinergico, che media all’opposto la percezione del piacere e la sensibilità spirituale.


    Le sperimentazioni cliniche della PNEI hanno consentito di valutare il cancro in termini di una patologia che comporta profondi scompensi a livello endocrino ed immunologico e in questa ottica, l'obiettivo da raggiungere potrebbe essere quello di ristabilire un'immunità anticancro nel paziente stesso che gli consentirebbe di combattere il tumore. La progressione della malattia neoplastica si accompagna ad una serie di alterazioni organiche che colpiscono in ultima istanza il sistema immunitario: alterazioni psico-neuroendocrine con calo della produzione di melatononina, aumento del tono oppioide e calo del tono cannabinoide. Il calo della produzione della melatonina comporta la scomparsa del ritmo circadiano luce e buio e diviene sempre più grave con il progredire della malattia tumorale. Sono inoltre visibili alterazioni endocrine: aumento della secrezione di cortisolo e scomparsa del suo ritmo circadiano con peggioramento della prognosi, aumento della produzione della prolattina, soprattutto nei carcinomi metastatici della mammella e della prostata, con peggioramento della prognosi e peggioramento della risposta alle terapie. Aumento della proteina correlata al PTH (PTH-rP) fattore di crescita per diversi tumori e associato a prognosi peggiore, aumento dell'IGF-1 anch'esso fattore di crescita per numerosi tumori, aumentandone l'aggressività biologica.


    La psico-oncologia ha anche dimostrato che i pazienti neoplastici versano in uno stato di anedonia, cioe’la progressiva perdita di provare piacere, cui si può aggiungere l'autopunizione inconscia e la mancanza di un'identità psicosessuale. Questi fattori si associano ad un'immunosoppressione più severa che in parte giustificherebbe l'immunodepressione dei pazienti neoplastici, in quanto sarebbe almeno in parte correlata con il loro stato psciologico. Ulteriori studi hanno messo in evidenza il ruolo centrale della Spiritualità, che non può essere solo intesa come un mero aspetto psicologico, ma come una realtà autonoma che va investigata con apposite procedure e test di tipo clinico nel paziente oncologico. Alla luce di queste scoperte scientifiche è necessario che la diagnosi del paziente oncologico si basi sulla valutazione fisica, psicologica e spirituale dell'individuo. Dal punto di vista biologico è importante valutare non solo l'istologia e l'estensione del tumore, ma anche il suo stato endocrinologico ed immunologico, con dei semplici esami di laboratorio che mettano in evidenza: il ritmo circadiano della melatonina, del cortisolo, determinare la prolattinemia, la concentrazione ematica di IL-2, IL-12, IL-6, IL-10, il numero totale di linfociti e il rapporto linfociti T helper/linfociti T regulator. Per quanto riguarda la sfera psicologica, indagare la dimensione del piacere e della sessualità, effettuando un test di Rorschach e, dal punto di vista spirituale, valutare la fede spirituale tramite un apposito test clinico. In quest'ottica viene modulata anche la terapia del paziente, in quanto la Bioterapia del Tumore è volta a correggere le principali alterazioni immunologiche ed endocrine al paziente oncologico, quindi somministrandogli delle sostanze che possano ristabilire, in primo luogo, il suo stato immunobiologico.


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    Terapia


    Il prof Lissone propone una cura a misura del paziente con molecule antitumorali della pineale. Soprattuttto e’ una terapia biologica economica non nociva e non propone sostituzione alle terapie mediche classiche, né essere una alternativa ad esse , ma di migliorarne l’efficacia, ridurne l’eventuale tossicità e porsi a possibile cura di fronte ad un fallimento di tutte le terapie standard. Gli ormoni pineali controllano le citochine , la cui produzione e’ progressivamente diminuita con l’aumento del cancro. I meccanismi attraverso cui gli ormoni pinealici svolgono azione anti-tumorale sono complessi, ma comprendono sia un’azione diretta anti-proliferativa sulle cellule neoplastiche che una stimolazione della risposta immunitaria anti-cancro, stimolando quella linfocitaria ed inibendo quella cronica infiammatoria immunosoppressiva mediata dal sistema macrofagico. La terapia PNEI ha inoltre importanti effetti palliativi nei pazienti oncologici ed in particolare si sono dimostrati efficaci nella cura dei seguenti sintomi della malattia tumorale : cachessia, astenia, depressione, anoressia, piastrinopenia, neuro-tossicità e cardio-tossicità da chemioterapia.

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